In occasione del 1° Maggio, Festa del Lavoro e dei Lavoratori, la CONF.I.A.L. – Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori ha celebrato questa importante ricorrenza con una manifestazione nazionale di grande rilievo, riaffermando il valore del lavoro come fondamento della dignità umana, della coesione sociale e dello sviluppo economico.
Il tema scelto per quest’anno,
“Protagonisti del Cambiamento. Dalle tutele tradizionali alle nuove tutele dell’era digitale”,
è un richiamo chiaro e determinato alla responsabilità delle organizzazioni sindacali nell’essere interpreti attivi del cambiamento, in un’epoca segnata da profonde trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali.
Per l’occasione è stato convocato Roma il massimo organo statutario della Confederazione, il Consiglio Direttivo Nazionale Confederale, composto da 120 dirigenti sindacali provenienti da tutte le regioni italiane, a conferma della natura nazionale di CONF.I.A.L.
Benedetto Di Iacovo, Segretario Generale della Confederazione, ha tenuto la relazione introduttiva, affrontando i temi cruciali della transizione digitale, dell’intelligenza artificiale, delle nuove fragilità del lavoro, della disoccupazione giovanile e delle sfide della rappresentanza.
In un quadro economico europeo che registra un incremento dei salari medi – ha evidenziato Di Iacovo- con la Germania che segna un +15,4% , l’Italia è purtroppo l’unico Paese dove i salari reali sono diminuiti del -8,7% negli ultimi anni, accentuando il divario e rendendo strutturale la diffusione del lavoro povero, sottopagato e instabile, che interessa ormai circa quattro milioni di lavoratori, ai quali si aggiungono tre milioni di lavoratori con posizioni irregolari, frutto di una contrattazione collettiva di sottomissione dei sindacati storici a Confindustria. A questo si somma il fenomeno endemico del lavoro nero, che rappresenta una vera e propria piaga sociale e fiscale da debellare con strumenti più efficaci e sanzioni più incisive. L’economia «non osservata» in Italia -ha evidenziato il segretario generale- si stima sia intorno ai 210 miliardi di euro, mentre il lavoro irregolare vale 77 miliardi, ossia il 37,3% del totale. Lavoro irregolare che incide per circa il 20 % sul valore aggiunto del settore agricolo. Le unità irregolari in Italia sono 2.990.000 .
Inoltre, la CONF.I.A.L. rilancia l’allarme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, chiedendo un impegno legislativo concreto per fermare l’inaccettabile catena di morti e infortuni sul lavoro, che colpisce ogni giorno centinaia di lavoratori e famiglie.
A fronte di questo scenario, la Confederazione chiede con forza: un nuovo modello contrattuale partecipato e inclusivo, fondato sulla qualità del lavoro, sul salario minimo dignitoso, sulla tutela della professionalità e sulla valorizzazione delle relazioni industriali; la convocazione urgente da parte del Ministero del Lavoro degli “Stati Generali della Rappresentanza Sociale”, aperti a tutte le sigle sindacali regolarmente censite dal Ministero, che abbiano una reale rappresentanza territoriale e che siano firmatarie di CCNL, anche se non appartenenti ai tradizionali confederali.
“Il futuro non si aspetta, si costruisce. E noi siamo pronti a costruirlo con coraggio, visione e responsabilità. Il lavoro cambia, ma resta il pilastro della democrazia economica e sociale. Bisogna agire ora, perché nessuno resti indietro e perché il progresso sia davvero per tutti” – ha concluso Benedetto Di Iacovo, Segretario Generale CONF.I.A.L.
Durante la manifestazione è stato conferito ad alcuni dirigenti della Lombardia, Veneto, Sicilia, Campania e Calabria il Premio “Costruttori di Futuro”, istituito dalla CONF.I.A.L. per valorizzare le figure che si sono distinte nel mondo del lavoro, dell’impresa, della cultura e del sociale, con un impatto positivo per la coesione, la solidarietà e lo sviluppo dei territori. Un premio speciale è andato al più giovane dirigente Confial, Samuele Venturini, vicentino, che ha abbracciato la bandiera Confial a soli 18 anni ed oggi ne ha solo 20, contribuendo a far diventare Confial una dei primi sindacati del settore industria della sua provincia.