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Roma, 22 ottobre 2025 –
La CONF.I.A.L. – Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori, attraverso il Segretario Generale Benedetto Di Iacovo, esprime un giudizio complessivamente positivo sulla manovra economica del Governo, riconoscendo i progressi in termini di equità fiscale e sostegno ai redditi medio-bassi, ma evidenziando al tempo stesso la necessità di interventi più incisivi per rilanciare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.
Luci: riduzione dell’IRPEF e sostegno alle famiglie
Tra i punti più apprezzati dal sindacato figura la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi medi, una misura che rappresenta un primo passo verso un alleggerimento della pressione fiscale e un aiuto concreto per le famiglie italiane.
Positivi anche gli interventi a favore degli aumenti contrattuali e delle pensioni minime, con un piccolo ma significativo adeguamento per gli over 70, e la volontà del Governo di mantenere equilibrio di bilancio in un contesto economico difficile, segnato da inflazione e instabilità internazionale.
Ombre: servono misure più coraggiose
Secondo la CONF.I.A.L., però, la manovra resta troppo prudente.
Non affronta in modo deciso il tema del cuneo fiscale e contributivo, che continua a penalizzare sia i lavoratori sia le imprese.
Manca una detassazione strutturale degli straordinari e degli aumenti retributivi, e non viene introdotta la detassazione della tredicesima mensilità, che avrebbe potuto rappresentare una spinta immediata ai consumi interni e al benessere delle famiglie.
Dal punto di vista sociale, la Confederazione accoglie con favore gli interventi a sostegno di inquilini e consumatori, ma chiede attenzione alle nuove regole sugli affitti brevi, che potrebbero ricadere negativamente sulle fasce più deboli e sui piccoli proprietari.
Pensioni: non un reddito, ma salario differito
Particolare rilievo viene dato al tema delle pensioni, che in Italia continuano a essere tassate come redditi da lavoro.
La CONF.I.A.L. sottolinea che le pensioni rappresentano salario differito, frutto dei contributi versati durante l’intera vita lavorativa, e non dovrebbero quindi essere soggette alla stessa imposizione fiscale dei redditi attivi.
La proposta avanzata dal sindacato prevede l’introduzione di un contributo di solidarietà non superiore al 5%, destinato a sostenere il sistema sanitario nazionale.
Una misura che garantirebbe maggiore equità intergenerazionale e restituirebbe dignità a chi ha già dato al Paese il proprio contributo.
Verso un nuovo patto sociale
La CONF.I.A.L. ribadisce la necessità di un nuovo patto tra capitale e lavoro, capace di unire produttività, giustizia sociale e dignità professionale.
Solo attraverso un dialogo autentico tra istituzioni, imprese e sindacati sarà possibile costruire un modello di sviluppo sostenibile e realmente inclusivo.
“L’Italia ha bisogno di fiducia, equità e di un patto nuovo tra capitale e lavoro.
Noi continueremo a dare voce e valore al lavoro, per costruire insieme un futuro più giusto per tutti.”
CONF.I.A.L. – Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori
Dare voce e valore al lavoro. Costruttori di futuro.

